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OLD VINTAGE La sorella minore
Preferirei fare qualsiasi cosa piuttosto che sposarmi per denaro.
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Descrizione
2 recensioni per OLD VINTAGE La sorella minore
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Tany –
Quando si lascia un opera incompiuta, si ha la spiacevole sensazione di smarrimento. Possiamo elaborare mille ipotesi, creare fan fiction per soddisfare il nostro amore per il romanzo in questione. Ma nel caso dei Watson, che la cara zia Jane ha lasciato in sospeso, ci sono stati degli autori che hanno tentato di dargli una giusta conclusione, tra cui sua nipote, Catherine Hubback. Jane Austen ha lasciato il romanzo originale a soli pochi capitoli ma ha fatto sapere alla sua confidente, sua sorella Cassandra, come sarebbe andata la storia. Il testo originale non è mai arrivato nelle mani della Hubback ma dai racconti della zia Cassandra è riuscita a elaborare una trilogia sui Watson. Tutto ciò mi ha molto incuriosito e ho subito voluto leggere questo primo romanzo. Diciamo che non è come me lo aspettavo ma, nonostante i suoi difetti, è stato affascinante vedere un romanzo ambientato in periodo georgiano scritto da una donna del periodo vittoriano. Ne sono cambiate di cose in Inghilterra in quell’arco di tempo, poco ma sicuro.
Il reverendo Watson è un vedovo che vive a Winston ed è padre di sei figli, due maschi e quattro femmine. Alla morte di sua moglie, si trova in difficoltà a crescere la prole ma in suo aiuto giunge un facoltoso parente che decide di adottare la più piccola delle figlie, Emma. Quest’ultima viene cresciuta amorevolmente dai suoi zii, senza mai mancarle nulla, ma la morte dello zio e l’abbandono da parte della zia, la riporta alla vecchia vita di campagna al fianco di un padre malato e di una sorella gentile e premurosa. Un giorno, ha l’opportunità di partecipare a un ballo e lì fa la conoscenza dell’impudente quanto affascinante Tom Musgrave, della nobile famiglia Osborne, del cordiale Mr Howard, della sorella vedova di quest’ultimo e di codesta figlio. La bellezza e la grazia di Emma attireranno l’attenzione di pretendenti tra cui Lord Osborne che cerca di conquistarla con ogni mezzo possibile. Peccato che la ragazza non sia interessata a lui e, per quanto ricco, non voglia assolutamente sposarsi senza amore.
In Emma Watson ho visto la risolutezza di Elizabeth Bennet. Lei è una donna dai modi raffinati che si ritrova ad ambientarsi in un ambiente a lei estraneo. È diversa dalla sua famiglia, è stata cresciuta negli agi, e questo le causa problemi nel suo ritorno alle origini. I pretendenti per il suo cuore non le mancherebbero ma solo uno sembra piacerle sia nei modi che nell’aspetto e spero di leggere di più su di lui in seguito.
Lo stile antico della Hubback non è male ma a tratti ho trovato la storia noiosa. L’autrice interpreta a modo suo la trama creata da sua zia e ne entra a far parte come una specie di voce narrante. Qualche volta si rivolge al lettore spiegando alcuni aspetti dell’epoca in cui vivevano i Watson che differiscono con quella in cui viveva lei. Questo primo volume non mi è dispiaciuto però lo reputo piuttosto ‘fiacco’, senza niente di veramente interessante, ma spero che nei prossimi volumi ci sia più sostanza.
Recensione a cura del blog “The Reading’s Love – Lamoreperilibri” –
“La sorella minore” è il primo di tre volumi dell’autrice Catherine Hubback portato in Italia per la prima volta dalla casa editrice Vintage Editore. Jane Austen non è mai riuscita a finire il libro I Watsons. Così sua nipote Catherine Hubback decise di ripercorrere i primi cinque capitoli della storia narrata ne I Watson rielaborare la storia e di pubblicarlo con il titolo The Young Sister, seguendo le indicazioni della zia e facendo in modo che la protagonista Emma sposasse Mr. Howard. Con una scrittura magistrale e consona con il linguaggio dell’epoca l’autrice ci catapulta nella sua stessa epoca, facendoci conoscere gli usi e i costumi, le tradizioni e l’etichetta rigida di quel tempo, portando a termine, a modo suo, un’opera rimasta incompiuta. Nel corso della storia vedremo come la Hubback influenza la storia con elementi dell’era vittoriana in cui lei stessa ha vissuto, discostandosi da quella regency della zia di sessant’anni prima e rivolgendosi direttamente al lettore come voce narrante per esporre gli aspetti tra un’epoca e l’altra. La protagonista della storia è Emma Watson, la figlia minore di Mr Watson rimasto vedovo con sei figli a carico. Emma è una giovane donna genuina, generosa e risoluta, cresciuta dagli zii benestanti che l’hanno istruita e l’hanno fatta vivere negli agi. Non ha alcuna intenzione di sposarsi se non per amore. Al suo ritorno alla casa paterna dove conoscerà uno stile di vita diverso da quello che ha sempre vissuto, la attende suo padre e la sorella maggiore, Elizabeth, dei quali ha un ricordo un po’ sbiadito poiché è vissuta lontano da loro. In occasione del ballo di Natale, Emma farà la conoscenza di diversi personaggi tra cui Mr Musgrove, Lord Osburne e infine Mr Howard, un giovane sacerdote molto a modo e tutore di quest’ultimo. Seguiamo Emma alle prese con la sua nuova vita e vediamo come costruisce il legame con Elizabeth e il padre. Il ritmo del romanzo è abbastanza lento e costante poiché ci catapulta nel cuore della vita di quel tempo, tra casa, serate danzanti, inviti pomeridiani da tè, pranzi e cene. Devo fare un doveroso complimento alla casa editrice per aver portato in Italia un pezzo di storia importante che appartiene ad una delle grandi autrici di sempre, Jane Austen, e alla bravissima traduttrice che è riuscita a darci un testo perfettamente tradotto nonostante i lunghi periodi arzigogolati dell’epoca e il linguaggio complesso dell’epoca.